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C(h)amp d’expression: ‘’Stiamo per incontrare un siriano…Eh si! Deteniamo anche i siriani!” – CRA di Vincennes (Parigi, Francia)

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Articolo pubblicato il 11 marzo 2015

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[IT] Oggi la campagna Open Access Now diffonde le testimonianze degli stranieri detenuti nel campo di Vincennes, a Parigi. Queste testimonianze sono raccolte dai membri dell’Osservatorio cittadino del CRA di Vincennes (Parigi) in occasione di visite individuali per rendere visibili le storie delle persone detenute e far luce sulle condizioni di detenzione e accesso ai diritti.

 

A. viene dalla città di Hama in Siria. “Ha deciso di raggiungere l’Europa via mare. Ha trascorso 12 giorni con 50 altre persone, tra cui donne e bambini. Hanno viaggiato in condizioni terribili, senza acqua, e sono stati portati in salvo e sbarcati in Sicilia dalla Guardia Costiera italiana. Siccome non voleva restare in Italia, lo hanno lasciato libero e, così, si è ritrovato a Parigi (Gare du Nord) con un connazionale. Quest’ultimo è stato rilasciato, mentre A. viene portato al centro di detenzione di Vincennes. Infatti, A. è senza passaporto. Per paura di perderlo in mare, lo ha lasciato in Egitto e ha portato con sé solo una scansione del documento, che non fa fede!” […]

‘’D.T. è uno di quegli stranieri che si trovano in un vicolo cieco in Francia. E’ arrivato nel 1998, la domanda d’asilo è stata rigettata, così ha vissuto per quasi 16 anni senza documenti: senza documenti in Francia e senza documenti nel suo paese d’origine e, soprattutto, senza passaporto. D.T. è stato fermato dalla polizia nella stazione RER di Chatelet (a Parigi). Ha mostrato l’abbonamento, ma gli hanno chiesto anche la carta d’identità…che non ha. E’ stato trattenuto al commissariato per 48 ore, mentre il limite legale per i controlli d’identità è di 16 ore per uno straniero.’’ […]

‘’I.M. è stato già arrestato una volta e rilasciato subito. Questa volta l’arresto è stato brutale (ne porta ancora i segni addosso). Durante l’udienza il giudice gli ha chiesto ‘Perché non torni nel tuo paese?’ Questa domanda, da parte di una rappresentante del ‘paese dei diritti dell’uomo’, è stata un vero shock per lui.” […]

‘’Nel corso della conversazione veniamo a sapere che M.R. è arrivato in Francia a 14 anni. Si è sposato e ha due figli ‘galli’. Di fronte alla nostra sorpresa per la sua presenza nel centro, ci spiega di essere stato portato là direttamente dopo il rilascio dalla prigione di Fresnes. La sua situazione è complicata. Nel 1990, dopo un furto, è stato imprigionato e vittima della doppia pena (legge Pasqua). Dopo 16 anni (nel 2006) gli è stata notificata un interdizione dal territorio francese. Oggi, sembra ben informato della realtà della detenzione amministrativa. E’ già stato detenuto, tra gli altri, nel centro di Mesnil-Amelot, ma, come ci dice, “Vincennes mi mancava!” […]

M.B. ‘’In ogni caso, tornerò in Francia: è la zona Schengen. Stavo lavorando con un amico, che è stato regolarizzato due mesi fa. Cercava lavoro, ma nessuno ne voleva sapere di lui. Così, è tornato dal suo precedente datore di lavoro che l’ha ri-assunto, a nero!” Alla fine M.B. ci ringrazia per la visita e ci dice che è importante che i detenuti sappiano che non tutti i francesi sono razzisti e che alcuni si oppongono alla politica attuale. Altrimenti, odierebbero la Francia e questo può rivelarsi pericoloso. […]

 

In allegato, la versione integrale di queste testimonianze (in francese).

Ogni testimonianza è diffusa nel rispetto del diritto all’immagine e alla privacy. In questo spirito, i membri della campagna Open Access Now diffondono le testimonianze raccolte in forma anonima e dopo un lasso di tempo, variabile a seconda della durata massima di detenzione amministrativa nel paese in cui si trovano le persone interessate.

Allegati

Bibliografia

Data/e di pubblicazione: 11/03/2015